Essere un uomo a tutto tondo riuscendo a mettere a nudo anche i lati nascosti, è una vera sfida per chiunque. 

In un’epoca in cui pratichiamo la religione della “facciata”, un attore che sceglie di mostrarsi a 360 gradi, è un esibizionista delle emozioni.

 

Infatti, lo spettacolo di Dado, è una grande vetrina di emozioni comiche.

La versatilità che ha sempre contraddistinto l’artista, tra monologhi canzoni e personaggi, sarà protagonista anche questa volta, ma con una nuova forma di linguaggio: la stand-up.

 

La ricerca dell’uomo moderno è finalizzata alla scoperta di uno specchio contemporaneo per ri-conoscere sé stesso.

E l’unico specchio che riflette la vera essenza dell’individuo di oggi è l’algoritmo del telefono, il solo a sapere tutto di noi: i nostri gusti musicali e culinari, i nostri percorsi abituali, e tutte le nostre inclinazioni, anche le più nascoste.

 

La scenografia è costituita da uno smartphone gigante, antagonista in scena, come nella vita quotidiana dell’essere umano.

 

Lo spettacolo mostrerà una consolidata relazione tra questo enorme cellulare e il suo piccolo proprietario… ma prigioniero allo stesso tempo.

 

Sul palco, ad affiancare l’attore, ci saranno due soubrettes, anch’elle a tutto tondo, in quanto attrici, cantanti e ballerine. 

 

Anche la visione dello spettacolo sarà a tutto tondo: per la prima volta in Italia, seduto tra il pubblico, ci sarà un manichino con una telecamera a 360 gradi montata sulla testa, per permettere allo spettatore da casa in possesso di visore VR, di assistere, tramite realtà immersiva, allo spettacolo, come se stesse realmente seduto in platea a teatro.

 

Scritto da Gabriele Pellegrini (in arte, Dado) insieme a Massimiliano Elia.

 

Regia di Dado (nella vita reale, Gabriele Pellegrini).